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palla d'oro

Favole moderne

Uomini, io ve lo devo dire.

Lo so che sono tempi duri: i ruoli invertiti, il gender, le sopracciglia ad ali di gabbiano, Banderas che parla con le galline, Kevin Costner coi tonni, i matrimoni gay, le donne con le palle, persino la pubblicità dei Tampax.

E’ dura essere uomini, oggi.

Ma per l’amor di dio, provateci.

Scollatevi da ‘sto cazzo di smartphone, finitela di sbavare su Facebook, che tanto passereste per morti di figa anche se foste Richard Gere.

Smettetela di corteggiare con emoticon e battutine a doppio senso.

Prendetevi il rischio di un rifiuto, ma invitateci fuori.

Ritrovate il gusto di uno scambio di sguardi, dell’annusarsi del primo appuntamento, di scoprire che a lei piace il vino rosso mentre voi amate il bianco, o che lei adora Cesare Cremonini mentre a voi piacciono Tom Waits e Vinicio Capossela.

Sfiorateci la mano per sbaglio, mentre ci passate l’accendino.

Stringeteci a voi mentre usciamo dal ristorante un po’ brilli.

Fateci ridere, ma sul serio. Non con pose farlocche e spavalde messe su per l’occasione.

Guardateci. Mentre ci rosicchiamo le unghie, nervose, e nascondiamo la mano veloci quando incrociamo il vostro sguardo. O mentre ci picchiamo con gli spaghetti per non sporcarci e non fare rumoracci proprio davanti a voi, proprio la sera del nostro primo appuntamento.

Guardateci tanto da farci arrossire, da farci intuire cosa vi passa per la testa e sentire lo stomaco che si stringe per l’emozione di un attimo.

Guardateci negli occhi, seri, l’istante prima di baciarci.

E baciateci, santo dio. Non siamo in Pretty Woman, i baci sono concessi.

Baciateci sul collo, baciateci le mani, un dito alla volta e baciateci come se avessimo di nuovo quindici anni e nessun posto dove correre a fare l’amore.

E fatecelo questo amore. Per bene. All’amore, all’antica. Lentamente, che tanto in quei momenti mica bisogna scappare da nessuna parte.

Indugiate.

Non siamo in Quattro Matrimoni e un funerale, e se anche finiamo a letto, lo sappiamo che non dobbiamo sposarci.

Per le serate in solitaria davanti a Youporn ci sarà tempo.

Concedetevi.

Fateci sognare, anche solo per una notte, ma che sia la NOSTRA notte.

Fateci vivere una favola, ma fatelo fino in fondo.

Siamo nel 2016, prendete atto che anche a noi donne ogni tanto piace fuggire dalla realtà, concedersi una notte e un giorno di passione, senza complicazioni, senza conseguenze, senza necessità di sparire il giorno dopo.

Abbiate la maturità di accettare un rifiuto, o di porgerlo con eleganza, come una rosa che può farci girare la testa sul momento, ma che sappiamo appassirà il giorno dopo.

Corteggiateci.

E non su messenger, cazzo!

Fateci credere di essere uniche, per una settimana, o per un giorno soltanto.

Smettetela di fuggire di fronte al terrore di un coinvolgimento.

Vivete fino in fondo quello che accade e soprattutto fatelo vivere a noi.

Finitela di navigare a vista, in superficie, i sensi all’erta, pronti ad inabissarvi come un sottomarino russo, blindato.

E prendetevelo ‘sto rischio, cazzarola, di doverci sopportare da brave rompicoglioni quali siamo. Ma siate felici, perché una donna rompe i coglioni quando ha l’interesse per farlo, altrimenti non ci si mette neanche.

Sono i nostri preliminari: se ti rompo i coglioni, puoi stare certo che te la darò.

In fondo cosa chiediamo in cambio? Un po’ di magia, di favola.

Sentirci regine, più che Principesse, ecco.

Ma in fondo non è nemmeno tutta colpa vostra; ci hanno cresciute col mito del Principe azzurro, quando bastava dirci la verità: che il ranocchio, per trasformarsi in Principe, avremmo dovuto spatasciarlo contro il muro, non baciarlo.

A saperlo, ci saremmo risparmiati tutti un sacco di manfrine e  un sacco di tempo.

E soprattutto, ci saremmo tenute strette la palla d’oro.

 

 

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